Il grado di tecnologizzazione dell’industria rurale in Italia

tecnologie-agricolturaL’industria rurale italiana si sta sviluppando secondo una tendenza di tipo tecnologico. Oggi sono sempre di più i servizi che, unendo la tecnologia al settore primario, cercano di aumentarne la redditività e la produttività, a tutto beneficio delle aziende agricole stesse ma anche dei consumatori.

Tra i vari progetti pensati con fondere tecnologia ed agricoltura, possiamo vedere quello di Tecnomarche, il Parco Scientifico e Tecnologico delle Marche, che ha come obiettivo usare determinate tecnologia per potere dare un valore aggiunto all’economia agricola. Tra le altre cose è possibile monitorare e misurare, a livello satellitare, i parametri e i valori chimico-fisici del suolo. In questa maniera sarà possibile ottenere dei risultati migliori, aiutando a capire come programmare o gestire tutte le procedure agricole, a partire dalla semplice irrigazione.

Molto interessante anche la soluzione pensata dal progetto Agripre, avviato per il volere della provincia marchigiana di Ascoli Piceno, che ha come obiettivo quello di mappare e controllare il suolo attraverso un sistema di sensori wireless al fine di capire come sfruttare al meglio le caratteristiche del suolo ai fini agricoli.

Punto EM è invece un’azienda con sede a Sanremo, in Liguria, che ha sviluppato la tecnologia EM, che permette di aumentare la produttività in vari settori dell’agricoltura, come la frutticoltura, la coltivazione degli ortaggi ed il compostaggio.

L’obiettivo delle nuove tecnologie applicate all’agricoltura è quello di aumentare la produzione, anche per farci trovare preparati per quello che è conosciuto come il “giorno del giudizio dell’agricoltura mondiale”, previsto per il 2050, quando essa (si dice) non sarà più in grado di soddisfare le esigenze della popolazione, che in quell’anno sarà arrivata, secondo le previsioni, a circa 10 miliardi di persone.